Per il secondo appuntamento con la presentazione del team ADPM Drones, il testimone passa nelle mani di Alessandro Caponera, pilota collaudatore e tecnico specializzato in assemblaggio e programmazione droni. Un professionista che con caparbietà, spirito di sacrificio e competenza, è riuscito a trasformare in lavoro la passione per gli aeromobili a pilotaggio remoto.
“Piloto aeromodelli e droni da 12 anni e al momento sono in possesso di attestato di pilota categoria Open A1- A3, che consente di volare con droni di peso massimo 25 chilogrammi in Visual Line of Sight (cioè senza perdere mai contatto visivo col mezzo) ad un’altezza massima di 120 metri e con il divieto di sorvolare persone. Aggiungo che secondo l’attuale regolamento, la sottocategoria A1 permette di operare con droni di massa inferiore a 250 grammi e in alcuni casi anche in scenari urbani, mentre la sottocategoria A3 prevede il volo con droni con massa inferiore a 25 chilogrammi ma ad almeno 150 metri di distanza dalle aree urbane”.
Uno dei punti di forza di Alessandro è stato l’avvicinamento al settore da autodidatta, poiché la scintilla iniziale si deve all’interesse per il pilotaggio di elicotteri, poi ampliato con droni multirotori, aerei ad ala fissa e un entusiasmo crescente verso le centraline autopilota. Il primo step, nel 2009, è stata l’iscrizione a un campo di aeromodellisti in provincia di Roma, dove avvenne il primo incontro con Luca Brizzi, che più tardi avrebbe poi fondato ADPM Drones. “Davanti alla mia evidente passione Luca mi propose di collaborare per contribuire alla costruzione di droni, così nel 2016 iniziai i primi progetti di assemblaggio nel poco tempo libero che avevo, in quanto lavoravo come tecnico in un multisala cinematografico”.
Dividersi a metà non era semplice ma obbligato in quel momento: “Non avevo ancora compreso appieno le potenzialità del settore droni e l’impatto che avrebbe avuto in tanti scenari e mercati differenti”. Dubbi sciolti dal tempo, con la diffusione dei droni e la crescita di ADPM Drones: “La crisi del mondo dell’intrattenimento che ha toccato l’apice durante la pandemia è stato utile per cancellare le ultime perplessità e accettare la proposta di Luca per l’assunzione full time”.
Dividersi a metà non era semplice ma obbligato in quel momento: “Non avevo ancora compreso appieno le potenzialità del settore droni e l’impatto che avrebbe avuto in tanti scenari e mercati differenti”. Dubbi sciolti dal tempo, con la diffusione dei droni e la crescita di ADPM Drones: “La crisi del mondo dell’intrattenimento che ha toccato l’apice durante la pandemia è stato utile per cancellare le ultime perplessità e accettare la proposta di Luca per l’assunzione full time”.
Sulla crescita di attenzioni verso il mercato dei droni, Alessandro ha le idee chiare: “Un mezzo che non ha eguali, poiché consente di operare e raggiungere luoghi inaccessibili riducendo quasi a zero i rischi, offrendo molti servizi altrimenti impossibili da effettuare o comunque assai dispendiosi con altre soluzioni”. Certo, c’è sempre da migliorare, in particolare a livello normativo, poiché “il settore ha bisogno di semplificare le regolamentazioni per i voli voli a lungo raggio”.
In attesa di migliorie che possano ampliare il raggio d’azione di società e piloti, Alessandro si dedica anche al disegno e alla stampa 3D: “Ho studiato tanto negli ultimi cinque anni e ora sfrutto le competenze acquisite per creare e sviluppare supporti meccanici sui droni, seguendo le richieste del team e proponendo forme e utilizzi in grado di migliorare le soluzioni di ADPM Drones”.