La missione per monitorare la qualità dell’aria e raccogliere dati all’interno del progetto Pomerium

Volare sopra uno dei monumenti più famosi del mondo per tutelarne la grandezza. Questa la necessità per cui i droni e le tecnologie ADPM Drones sono stati utilizzati nell’area del Colosseo, a Roma, per monitorare la qualità dell’aria e raccogliere dati nell’ottica di rilevare eventuali cambiamenti nel tempo del territorio.

Il volo è parte del programma Pomerium, vincitore di ‘5G for l’Art‘, il bando dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per l’utilizzo della tecnologia a favore del patrimonio culturale e dell’ambiente. Una iniziativa coordinata da e-Geos, società costituita da Telespazio (80%) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (20%), cofinanziata da ESA e ASI all’interno dell’iniziativa congiunta Space for L’ART (L’Aquila, Roma, Torino), al fine di realizzare un sistema di monitoraggio avanzato che utilizza metodologie e tecnologie integrate.

Dopo i voli effettuati presso la Piramide Cestia e tra le Mura Aureliane, è stato il turno dell’anfiteatro più grande del mondo, sorvolato dopo un lungo e sofisticato lavoro di preparazione. “Abbiamo utilizzato un ottocottero dal peso di circa 10 kg, modificato per ospitare a bordo un laboratorio chimico, con cui sono stati analizzati in tempo reale 16 parametri della qualità dell’aria”, spiega Luca Brizzi, Presidente esecutivo e Head of R&D di ADPM Drones, riferendosi al più grande dei velivoli a pilotaggio remoto usati nell’occasione.

L’altro drone impiegato, invece, ha subito le necessarie modifiche per ospitare a bordo telecamera termica, telecamera 4K e telecamera a 360 gradi. “In questo modo – continua Brizzi – con lo stesso volo abbiamo due tipologie di ripresa video georeferenziata, così da poter utilizzare i filmati realizzati sia in applicazione di fotogrammetria da video, sia in applicazioni di realtà virtuale”.

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