Il progetto permette di gestire molti tipi di droni ed è ideale per le analisi dei parametri ambientali 

Hangar è uno dei progetti con maggior potenziale comparsi nel corso degli ultimi anni nel settore dei droni e per comprendere appieno la portata innovativa è necessario valutare diverse prospettive, a partire dagli elementi che lo differenziano da prodotti che mirano verso obiettivi simili. A identificarli ci pensa Luca Brizzi, Presidente esecutivo e Head of R&D di ADPM Drones: “Un primo tratto distintivo è la possibilità di gestire sia droni commerciali, da DJI a Parrot e gli altri brand sul mercato, sia i droni basati sul protocollo MAVLink. Tramite API di alto livello, poi, il cliente può interagire con Hangar, che si occupa di ‘tradurre’ i comandi nel linguaggio preferito dal drone scelto di volta in volta”. Un altro aspetto predominante evidenziato concerne le applicazioni d’uso: “Ci siamo focalizzati sull’idea di offrire un prodotto versatile e plug-and-play, che è integrato nativamente con sistemi e piattaforme UTM, di videosorveglianza, di fleet management e di gestione dati GIS”.

Grazie a tali peculiarità, quindi, Hangar si rivela un aiuto concreto per molti clienti e imprese, attive in diversi settori. “Stiamo lavorando principalmente con aziende ed enti che gestiscono numerosi asset, magari di un certo valore e/o di una certa rilevanza strategica. Grandi e importanti player di mercato accomunati dall’interesse nel monitoraggio a fini manutentivi e di management dei propri asset fisici, oltre a scopi di sicurezza e antintrusione. Con il tempo, inoltre, stanno aumentando i riscontri e le manifestazioni di interesse riguardo le analisi di parametri ambientali, come qualità dell’aria e conformazione del territorio”, specifica Matte Forte, Head of Business Development and Partnerships di ADPM Drones.

hangar

Nell’ottica delle aziende che hanno come priorità la valutazione preliminare di vincoli o rischi verso soluzioni innovative sulle quali sono orientati a investire, Hangar rappresenta una sicurezza proprio perché non ci sono elementi o condizioni che ne possono limitare l’utilizzo. “Stiamo parlando di un progetto, più che di un prodotto — prosegue Forte — che consente di scegliere tra alcuni ‘pre-set’ che abbiamo elaborato, oppure costruire proposte ad hoc sulla base dei requisiti del cliente. In sostanza, ci possono essere soluzioni diverse a seconda del luogo di installazione: montagna, deserto, in città, su un tetto di un edificio. Le condizioni ambientali costituiscono un fattore di cui tener conto ma non ci impediscono di individuare e proporre soluzioni efficaci. Diverso è parlare del drone per cui chiaramente valgono i limiti operativi sulle condizioni adatte al volo. In tal senso, è importante sottolineare come Hangar sia adatto a ospitare molti tipi di droni. Ciò significa che i limiti operativi dipendono dalle specificità del drone stesso, poiché ciascuno avrà le sue caratteristiche in termini – ad esempio – di capacità di carico e di resistenza al vento”.

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