Viaggio all’interno della compagnia: si parte con Gabriele Petrucci, Ingegnere di Ricerca e Sviluppo
Tecnologia e prodotti innovativi per assicurare servizi molteplici ed efficaci. Così ADPM Drones si è fatta conoscere in Italia e all’estero, con risultati ottenuti grazie a un team di professionisti in grado di raggiungere i traguardi prefissati e individuare nuove e inedite obiettivi da portare a termine. Per questo abbiamo pensato di presentarci e offrire maggiori informazioni sulla squadra, così da portarti ancora più dentro la filosofia della compagnia e capire come e perché nascono i nostri progetti.
Il primo della lista è Gabriele Petrucci, ingegnere di ricerca e sviluppo, che si divide tra due compiti rilevanti: sviluppare il software da una parte, gestire i progetti con i clienti e con i partner dall’altra. Conseguita la laurea triennale in Ingegneria Elettronica e più tardi la laurea magistrale in Intelligenza Artificiale e Robotica, in entrambi i casi con il massimo dei voti, è entrato in ADPM Drones nel settembre del 2020 dopo una esperienza con un’altra azienda attiva nello stesso settore.
Petrucci vede nel drone un “oggetto da far muovere nello spazio tridimensionale a mio piacimento”. Ma anche un prodotto in grado di “fornire dei servizi in maniera rapida ed automatica, con il potenziale per stravolgere i processi di molteplici settori”. Dovendo classificare l’importanza delle applicazioni utili garantite dai droni, Gabriele non ha dubbi: “Le applicazioni di sorveglianza e sicurezza, perché i sensori che un drone può integrare (telecamera ottica, termica solo per citare i più diffusi) uniti all’intelligenza artificiale consentono di ottenere risultati rapidi, efficienti e sorprendenti. Vero è che il discorso si può condividere con diversi altri ambiti in cui sono utilizzati i droni, tuttavia nel campo della sicurezza gli effetti sono più tangibili e sensibili”.
Con il mercato italiano in crescita ma talvolta frenato da regole talvolta troppo stringenti, Petrucci auspica un alleggerimento sulle normative che governano l’uso dei droni. “Sono ancora percepiti come oggetti molto pericolosi, ma di fatto anche un’automobile lo è se manca l’attenzione in chi guida, per questo è necessario trovare un punto di equilibrio tra regolamentazioni e possibilità di utilizzo dei velivoli”.